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La storia imprenditoriale di Ernesto Colnago vede la luce in un piccolo negozio di via Garibaldi 10 a Cambiago nel 1954. All'epoca Ernesto è un giovane operaio della Gloria di Milano. Un incidente durante un allenamento di ciclismo lo costringe a lavorare da casa. Lì costruisce ruote per la sua azienda, assemblando cerchi, mozzi e corone. Scopre che guadagna di più a lavorare così che a recarsi in azienda, a Milano. Inizia così il suo sogno di ragazzo, iniziando un'attività come meccanico di biciclette e successivamente costruttore di telai. Aveva pochi soldi. Per aiutarlo, il padre taglia un gelso dal giardino di famiglia per costruire il banco da lavoro.
Durante un allenamento incontra Fiorenzo Magni, uno dei più grandi campioni dell'epoca, che si lamenta di un dolore alla gamba. Ernesto gli fa notare che le pedivelle sono montate male, e sistemarle risolve il problema. Magni è impressionato e lo vuole al suo fianco nella sua sfida principale di quell'anno: Il Giro d'Italia. Ernesto parte così per il suo primo Giro d'Italia come assistente meccanico nella squadra del campione. Magni alla fine vinse la maglia rosa.
Fin dai primi anni, Colnago ha sempre fatto rima con "innovazione". Nel 1956 Ernesto rivoluziona il modo di creare le forcelle delle biciclette. Inventa la piegatura a freddo dei tubi della forcella. Invece di riscaldarli prima di piegarli, riesce a ottenere i risultati desiderati facendo leva su due pezzi di legno fissati sul tavolo da lavoro. Le forcelle Colnago erano più elastiche e resistenti. In questo periodo molti ciclisti professionisti, anche se sponsorizzati da altri costruttori di telai, si recano presso la sua fabbrica per avere telai personalizzati che vengono poi verniciati e ribrandizzati dai loro sponsor principali.
Colnago incontra Eddy Merckx che ha bisogno di ruote affidabili e registrate ad arte da utilizzare alla Milano-Sanremo. Il lavoro è perfetto e Merckx vince la corsa. Tra Colnago e la squadra di Merckx - la Molteni - inizia una collaborazione che porterà la squadra lombarda a diventare una delle più vittoriose di sempre.
Osservando pedalare il sedicenne Gianni Motta, Colnago capisce che diventerà un campione e decide di fornirgli bicicletta e assistenza. Motta, tra i tanti successi sotto la guida di Colnago, vincerà il Giro di Lombardia nel 1964, arriverà terzo al Tour de France nel '65 e trionferà al Giro d'Italia nel '66.
Ernesto non è più un semplice meccanico da tempo: ora è un costruttore a tutti gli effetti. Realizzare le biciclette per Merckx - anche 20 in un anno - è la sua consacrazione definitiva. Il capolavoro è la bicicletta utilizzata dal campione belga per il record dell'ora. Nonostante fosse in acciaio, pesava solo 5.75 kg.
Con la sponsorizzazione della Scic - squadra italiana il cui capitano era G.B. Baronchelli - Colnago porta l'asso di fiori al suo ingresso ufficiale nel mondo delle corse professionistiche.
Colnago è un instancabile innovatore tecnologico, ma anche un imprenditore di grande intuito. La collaborazione tecnica e commerciale con l'Unione Sovietica porta un prezioso ritorno di immagine, oltre a importanti successi come la vittoria olimpica a Mosca nella cronometro a squadre e nella prova in linea.
Si rivede il Maertens dei tempi d’oro che brucia all'ultimo metro l'italiano Beppe Saronni. Ai 400 metri Baronchelli tira la volata, allora Saronni decide di prendere in mano la situazione e lancia una lunghissima volata. Quando è pronto ad alzare le braccia al cielo, il belga Maertens, spunta e lo beffa sulla linea bianca dell'arrivo, terzo e Hinault. Due Colnago sono sui primi due gradini del podio.
Ernesto Colnago si unisce al progetto della famiglia Del Tongo di creare una squadra globale e, nello stesso anno, Giuseppe Saronni vince il Campionato del Mondo a Goodwood. L'anno prima un altro corridore Colnago - Freddie Maertens - aveva conquistato la maglia iridata.
Zoetemelk nel suo palmares può vantare un Tour de France (1980) e una Vuelta nel 1979, classiche come la Freccia Vallone, l’Amstel Gold Race, alla veneranda età di 41 anni, la Parigi-Tours nel 1977 e nel 1979, gare a tappe come la Parigi-Nizza, vinta tre volte, la Tirreno-Adriatico e il Giro di Romandia, più un paio di campionati nazionali.
Investire sul futuro, sull'innovazione e sulla qualità. Non smettere mai di credere. Ferrari e Colnago hanno molto in comune, e non a caso sviluppano un'amicizia che porterà a molti progetti rivoluzionari. Il Drake, proponendo di collaborare con Colnago, chiarisce subito: "Voglio solo cose belle, all'altezza della Ferrari".
Introdotta alla fine degli anni '80, la forcella Precisa ha aperto la strada a tutta la futura produzione di forcelle Colnago e non solo, perché di fatto ha rivoluzionato il modo di concepire quel componente. All'epoca, infatti, i suoi foderi dritti erano rivoluzionari e miglioravano l'assorbimento delle vibrazioni provenienti dal terreno oltre a dare un migliore controllo generale della bici. Negli anni successivi la forcella Precisa, inizialmente totalmente in acciaio, è stata declinata in varie versioni con foderi e pivot interamente in fibra di carbonio.
Il 22 ottobre 1994 Tony Rominger stabilisce il nuovo record dell'ora sull'anello in legno di Bordeaux dopo una preparazione specifica di soli pochi giorni. Il corridore elvetico percorse 53,832 km sulla pista del velodromo coperto francese, superando il primato fissato 50 giorni prima da un altro campione, lo spagnolo Indurain. Il 5 novembre, spronato dal suo staff, prova nuovamente a sfidare l'Ora portando la distanza del record a 55,291 km.
Nasce il C40, il telaio che rivoluziona la storia del ciclismo. Congiunzioni e tubazioni in fibra di carbonio incollati fra loro, ovvero il Master in fibra di carbonio; la stessa cura artigianale riproposta con un nuovo materiale, più leggero e performante dell'acciaio. Questo telaio, abbinato alla forcella con foderi dritti (Precisa), anticipa i tempi e offre ai propri corridori grandi vantaggi in termini di prestazioni
Tra gli anni 90 e i 2000 le bici Colnago dominano il ciclismo che conta. Nel 1998 i migliori 3 team della classifica UCI - Mapei, Rabobank, Casino-Ag2r - pedalano su Colnago. In quegli anni l'asso di fiori transita per primo o arriva sul podio in tutte le classiche monumento, trionfa al Giro d'Italia 1995 e 1996 conquista il record dell'ora e vince il campionato del mondo nel 1995, 1996, 1998, 1999, 2001.
Lo spagnolo Freire centra il bis iridato (farà tripletta nel 2004, a Verona) e lo fa battendo per pochi centimetri l'alfiere azzurro Paolo Bettini che nello stesso anno conquista la prima edizione della Coppa del Mondo. Bettini e Freire sono compagni di squadra nella Mapei di Giorgio Squinzi.
Dopo gli anni bui degli scandali dei primi anni 2000, il ciclismo è in crisi e molti grandi marchi ritirano i loro contratti di sponsorizzazione. Colnago, insieme a pochi altri produttori di biciclette, si impegna ad aiutare lo sport aumentando i propri sforzi nella sponsorizzazione di squadre e corridori professionisti. Colnago è in prima linea con il team Colnago CSF. "Se non crediamo in quello che facciamo, come potrebbero gli altri investire nel ciclismo?".
Il corridore di punta è Thomas Voeckler che in quell'anno ottiene vittorie di tappa al Giro del Trentino, al Giro del Mediterraneo e alla Parigi-Nizza (due). A luglio partecipa al Tour de France nel ruolo di capitano della squadra. Grazie a una fuga da lontano nella nona tappa, in cui chiude secondo, indossa la maglia gialla che riesce a tenere per dieci giorni, superando indenne i Pirenei; sulle Alpi, a tre tappe dalla fine della Grande Boucle, deve tuttavia cedere la maglia gialla ad Andy Schleck.
Dopo i successi di leggende come Sven Nys e Lars Boom, è il turno di Wout Van Aert di vincere un mondiale di ciclocross su Colnago. Il 21enne ne vincerà altri 2 ed entrerà di diritto nella storia di questa specialità.
La nuova squadra inizialmente assume la denominazione UAE Abu Dhabi, dal primo ritiro a Terracina (in provincia di Latina) fino a al termine del mese di febbraio dello stesso anno, per poi divenire UAE Team Emirates, dal nome dello sponsor principale Emirates, ricevendo una delle diciotto licenze UCI World Tour per la stagione 2017.
Che impresa di Filippo Ganna a Berlino. A 21 anni è campione europeo dell’inseguimento su pista. Campione del mondo nel 2016 e argento nella rassegna continentale, ha conquistato il titolo battendo per distacco il portoghese Ivo Oliveira.
Tadej Pogačar, in sella alla sua Colnago V3Rs, vince il primo Tour de France di sempre per una bicicletta a marchio Colnago. Il giovane ciclista sloveno, con il suo atteggiamento coraggioso e vincente, si dimostra un perfetto ambasciatore dei valori di Colnago.
Cambiare paese?