Luc Van Lierde: la scommessa vinta di Colnago
01 ago 2024
Cancella
01 ago 2024
Il suo successo più importante è senza ombra di dubbio la vittoria all’Ironman Hawaii del 1996. Un traguardo che lo ha proiettato nell’Olimpo dei grandi dello sport del triathlon. Nativo di Bruges (Belgio), Luc Van Lierde è stato il primo triatleta europeo a scardinare il dominio degli atleti americani nel big event di Kona, l’Ironman più famoso e conosciuto di tutto il mondo. Un vero e proprio campionato mondiale su quella distanza organizzato da un ente privato (Ironman appunto) e non da una federazione.
Uno show incredibile, quel triathlon, costruito sull’estetica di un’isola unica, il mito dell’uomo di acciaio e tanta fatica. Praticamente otto ore di gara, per i migliori triatleti professionisti, che si svolgono in condizioni di caldo e umidità pazzeschi che aggiungono difficoltà ad una competizione già di per sé esagerata sotto tutti i punti di vista fatta di 3,8 km di nuoto, 180 km di ciclismo e la maratona finale.
Distanze che plasmano l’uomo di ferro, lo sportivo più forte di qualunque altro. Se a questo aggiungiamo che il titolo Van Lierde lo ha conquistato da “rookie”, cioè da esordiente in quella gara, possiamo ben capire il valore di quella prestazione. Ma non è finita, perché il belga corse a tempo di record facendo segnare un tempo finale di 8:04:08 battendo, in tal modo, il record esistente stabilito dall’americano Mark Allen nel 1993 di tre minuti. Mark Allen che era, ed è tuttora, un mito di questo sport, in particolare a Kona, gara che ha conquistato per ben sei volte!
Il 1995 per Van Lierde è stato un anno decisivo in quanto ha ottenuto il secondo posto ai Campionati del mondo ITU di Nizza e il secondo ai Campionati europei di triathlon su distanza olimpica. Una specie di rincorsa ideale al 1996, anno in cui vince i Campionati Europei e arriva secondo ai Campionati del Mondo di Triathlon su Distanza Olimpica, a Cleveland negli USA; vince il Triathlon di Nizza e arriva secondo al Campionato ITU di lunga distanza.
A parlare di Van Lierde a Colnago era stato un amico belga che gli aveva riferito di questo atleta fenomenale in grande crescita in uno sport in ascesa nei gusti degli sportivi, soprattutto americani. Un passepartout perfetto per approcciare il mercato a stelle e strisce dei ricchi triatleti. A Van Lierde vengono fornite due biciclette, una da allenamento e una da gara, da cronometro. Allora non esisteva ancora la differenza tra bicicletta “da triathlon” e da crono tradizionale; pertanto, al campione belga viene data una Oval Cx krono sviluppata grazie ai successi di Rominger su strada e su pista.
Telaio in acciaio con ruota di 26 pollici anteriore e ruota di 28 pollici posteriore, cambio Shimano Dura ace completo con rinvii degli shifter in cima al manubrio aerodinamico (Grip shift) e ruote della francese Corima. Una bomba di bici, leggera e confortevole (in acciaio invece che in carbonio) capace di supportare al meglio Van Lierde nella lunghissima frazione di ciclismo dell’Ironman e permettergli di scendere dal mezzo e iniziare a correre con la schiena relativamente riposata. Per l’allenamento, invece, Van Lierde pedala su un Bititan, altro telaio in auge grazie alle performance del campione elvetico Tony Rominger.
La vittoria di Kona da esordiente rimarrà il suo fiore all’occhiello, insieme al bis del 1999, seguiti dal record su distanza ironman nel 1997, con il tempo di 07:50:27 ottenuto a Roth, in Germania.